martedì 9 marzo 2010

La notte degli Oscar 2010...




Vi staranno ancora sanguinando le orecchie a forza di averlo sentito, quindi se lo ve lo faccio leggere non vi faro' certo male: l'edizione 2010 degli Oscar sarà principalmente ricordata come quella nella quale, per la prima volta, una donna si è portata a casa il premio come Miglior Regia (e ovviamente Miglior Film). E che donna: trattasi infatti di Kathryn Bigelow ('Strange Days', 'Point Break'), ex-moglie di un certo James Cameron. Proprio lui. Proprio Mister Avatar, Mister Titanic, Mister Soldi a Palate, ma soprattutto Mister Cannibale, pronto a fare scorpacciata di statuette nella fatidica notte. Invece, il suo film-corazzata 'Avatar' è capitolato di fronte al ben piu' umile 'The Hurt Locker' (provvedero' al piu' presto a recensire entrambi...), tetro movie su una squadra di artificeri operante in Irak, che ha come mamma proprio la vecchia fiamma di Cameron. Pare vagamente il copione di 'Rocky IV', ma potrebbe addirittura trattarsi di mera coincidenza, per un premio cinematografico che, negli ultimi anni, tende a premiare pellicole piu' "difficili" (e castigare, brutto a dirsi, le più "hollywoodiane" e vincenti al botteghino), avvicinandosi a scelte piu' simili a quelle dei grandi festival del Vecchio Continente.
Comunque: 'The Hurt Locker' 6 - 'Avatar' 3. A timbrare il cartellino per il kolossal è toccato al nostro Mauro Fiore (Miglior Fotografia), che si è lasciato scappare un "Viva l'Italia" nel ritirare l'ambito pelato d'oro. Ma quanto siamo ganzi, eh? Tinte tricolori, per rimanere in tema, anche nel premio per la miglior colonna sonora, by tale Michael Giacchino, italoamericano che si è prestato per il cartone Disney 'Up'.


Passando alle statuette per le interpretazioni, finalmente trionfa il "Drugo" Jeff Bridges, per il ruolo di cantante country fallito in 'Crazy Heart'. 4 candidature andate a vuoto, 50 anni di carriera (ha esordito molto giovane in televisione): tanto c'è voluto al buon Jeff, per soffiare la statuetta all'altro favorito, George Clooney (ovviamente a braccetto con la nostra Elisabetta), candidato con 'Tra le Nuvole'. Sul versante femminile, gloria per Sandra Bullock, per 'Blind Side', dove recita la parte di una madre adottiva di un problematico ragazzo afroamericano. Anche per lei record, nel bene e nel male: qualche giorno fa aveva vinto un Razzie Award (l'anti-Oscar) per una interpretazione che evidentemente non aveva fatto gridare al miracolo i critici d'oltreoceano, quella di 'All about Steve'. Ora l'Oscar. Non era mai successo, nello stesso anno, per un interprete,ricevere entrambi i premi.


Mi sento poi in dovere di spendere qualche parola per il vincitore della sezione Attore Non Protagonista, l'austriaco Chris Walz, o meglio il colonnello nazista Hans Lada in 'Inglorious Bastards'. Interpretazione stellare la sua, tanto che se il suo personaggio fosse stato protagonista, credo che per il simpatico Bridges le candidature a vuoto sarebbero salite a 5. Personaggio, appunto, nato dal genio di Tarantino, che in 'Inglorious Bastards' era stato forse un tantino autocitazionista nella caratterizzazione degli altri personaggi principali. L'azzeccata figura del colonnello sadico era forse l'elemento di spicco dell'intera opera, e non a caso l'Academy ha dato la sua benedizione (e ha dato ragione al sottoscritto). Unico, piccolo, motivo di gioia per il regista di 'Pulp Fiction', visto che è risultato il vero sconfitto della serata (8 candidature, solo 1 premio).

Per il resto, Oscar come Attrice non Protagonista Mo'nique (altra scelta controcorrente: cercate una foto della tipa...) per 'Precious', Miglior Lungometraggio d'Animazione ad 'Up', Oscar per il Trucco a 'Star Trek'(assegnato con una simpatica gag di Ben Stiller stile Na'vi), Miglior Film Straniero l'argentino 'El secreto de sus ojos'.
Inevitabile considerazione finale: ma a James Cameron quanto importa di qualche premio Oscar in piu', dopo quelli di 'Titanic', e, in particolar modo, dopo che il suo nuovo filmino ha incassato qualcosa come due miliardi e mezzo di dollari ad oggi? Probabile che l'abile regista già avesse fiutato l'aria che tirava ad Hollywood i giorni precedenti all'assegnazione, e avesse cercato altri motivi per cui rallegrarsi. Senza dubbio, non ha fatto molta fatica a trovarne.

P.S.: No, "Gran Torino" di Eastwood non ricadeva sotto questa edizione degli Oscar, ma alla passata. E non vinse niente comunque. Lynchiani misteri.


http://oscar.go.com/

Nessun commento: