lunedì 8 marzo 2010

OPERAZIONE VALCHIRIA

Regia di Bryan Singer. Con Tom Cruise, Kenneth Branagh, Tom Wilkinson
Thriller, durata 120 min. - USA, Germania 2008



“Sono un soldato, servo la mia patria...ma questa non è la mia patria”

1944. Il colonnello tedesco Claus Schenk von Stauffenberg (Tom Cruise) riporta gravi ferite a seguito di un attacco degli Alleati nella campagna d'Africa. Rientrando in Germania, prevedendo l'inesorabile caduta della sua patria nel conflitto bellico, si unisce ad alcuni alti membri dell'esercito in un complotto che mira all'eliminazione del Fuhrer Adolf Hitler e al sovvertimento del sistema politico nazionalsocialista. L'eroico Stauffenberg s'immerge nella missione a tal punto da elaborare il piano, che vede l'utilizzo dell'Operazione Valchiria, originalmente creata per soffocare una eventuale rivolta popolare contro il regime, per congelare i punti di potere nazisti a Berlino, e da incaricarsi in prima persona di attentare la vita del dittatore.

Ispirato a fatti storici realmente accaduti, il film di Bryan Singer approda nelle sale dopo una tormentata gestazione, che lo ha portato ad esser posticipato nell'uscita a più riprese (il film era inizialmente previsto per Giugno 2008). E alla fine il lavoro di Singer non convince del tutto: dopo i primi 50 minuti tutto chiacchera (e sbadigli?) tra ufficiali cospiratori, la tensione comincia un po' a salire. Peccato si sappia già sin dall'inizio quale sia il finale della trama. E' certamente una discreta ricostruzione dei fatti, ma i vari personaggi principali sembrano veloci sagome che ci passano a fianco in un sabato pomeriggio dentro un centro commerciale: troppa poca introspezione, analisi psicologica per questi uomini travolti da un dramma. Inoltre, alcuni stereotipi hollywoodiani sparsi qua e là sono decisamente fuori luogo, addirittura ridicoli, per un film ambientato nella Germania hitleriana. Tom Cruise: attore senza lode (molto più celebre di altri colleghi più capaci) e senza infamia (bersaglio facile per la sua discussa vita privata), che nella carriera è riuscito ad inanellare anche qualche performance d'applauso (vedi “Eyes Wide Shut”), qua, alle prese con un personaggio sicuramente non semplice, esegue una interpretazione lineare, senza colpi di classe. L'impressione di trovarsi davanti all'agente speciale di “Mission Impossible” in costume da nazista è forte. Infine, nota di merito per la pellicola, poiché porta a conoscenza di vaste platee dell'esistenza e del coraggio di alcuni uomini che cercarono di lottare contro un mostro, a costo del tradimento e della vita.

VOTO: 5,5

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