lunedì 8 marzo 2010

MILK

Regia di Gus Van Sant. Con Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin.
Biografico, 128 min. - USA 2008



“Un omosessuale con il potere...c'è da aver paura!”

Nel 1970, il quarantenne Harvey Milk (Sean Penn), omosessuale dichiarato, scappa da New York, con il suo compagno Scott Smith (James Franco), verso San Francisco, alla ricerca di un posto dove il loro orientamento sessuale sia più tollerato. I due aprono un negozio di fotografia nel quartiere irlandese-cattolico, ma ovviamente non hanno vita semplice sin dall'inizio. Milk si getta allora in politica con l'intento di lottare per il riconosciemento dei diritti e delle pari opportunità dei gay. Forte dell'approvazione anche degli eterosessuale, grazie al suo impegno in favore delle altre fasce deboli della cittadinanza, dagli emarginati agli anziani, riesce dopo alcuni tentativi a divenire il primo omosessuale dichiarato ad accedere ad una carica istituzionale, nel suo caso quella di consigliere. Continuerà a lottare nei valori in cui crede e mietere successi, ma il suo impegno lo porterà a sacrificare prima i suoi affetti, infine la propria vita: un ex-consigliere invidioso(Josh Brolin), in un momento di instabilità, lo ucciderà freddamente.

Gli ultimi 8 anni di vita di Harvey Milk. Quelli più importanti, visto che prima dei 40 anni “non aveva fatto niente di cui essere orgoglioso”. Gus Van Sant colpisce ancora, con un film su un tema molto personale, dove pare che tanti personaggi classici dei suoi film, smarriti, tormentanti, insicuri, per scappare da un finale tragico alla “Cowboys Drugstore” raggiungano la comunità di Castro per unirsi a Milk e cominciare ad urlare: “Guardate, ci siamo anche noi!”. E' chiaramente un film sul sogno americano, quel sogno tanto tornato attuale oggi con l'elezione di Barack Obama: “speranza”, è la parola che riecheggia nel finale del film. Sean Penn grande one man show: praticamente presente in ogni fase del film, l'ex bad boy di Hollywood offre una interpretazione impeccabile in un ruolo indubbiamente non semplice. Con quel suo sorriso un po' incredulo, un po' paternalista, che sfoggia mentre scuote il capo davanti alle facili offese ai gay, Penn darà filo da torcere all'altro favorito all'Oscar per la migliore interpretazione maschile, Mickey Rourke. Non siamo sicuramente davanti ad un film che tenga col fiato sospeso, ma non si possono non ammirare i film biografici fatti così bene, senza neanche una macchietta. La lotta di Harvey Milk non è stata la lotta solo degli omosessuali: è stata la lotta di tutti gli emarginati sociali che vogliono una vita come quella di tutti i “normali”.

VOTO: 7,5

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