mercoledì 17 marzo 2010

L'UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE

C'era una volta in Iraq...

Regia di Grant Heslov. Con George Clooney, Ewan McGregor, Jeff Bridges, Kevin Spacey, Commedia, 93 min. - USA, 2009



“Se cambi il mondo...devi cambiare gli eserciti”

La tranquilla vita del giornalista Bob Wilton (Ewan McGregor) viene sconvolta, quando sua moglie decide di lasciarlo per il suo superiore. Disorientato, prende la decisione di partire per l'Irak, nel bel pieno dell'occupazione americana, alla ricerca dello scoop in grado di lanciare la sua carriera, finora piuttosto anonima. Incontra così il curioso Lyn Cassady (George Clooney), ex-soldato dell'esercito USA e membro, negli anni '80, di una sezione specializzata in sviluppo di capacità extra-sensoriali. Bob accompagnerà Lyn alla ricerca del suo mentore Bill Django (Jeff Bridges), fondatore dell'unità speciale, alla ricerca dell'ambito servizio sensazionale...


Impresa non semplice, quella di girare un film comico su una guerra ancora così attuale (e così tragica) come quella irachena. Ma ugualmente poco agevole, deve essere girare un film che prenda di mira l'esercito americano con una efficace, tagliente satira. Grant Heslov riesce ad avvicinarsi alle vette toccate da Altman con 'M.A.S.H.'? La sceneggiatura prende spunto da un fantomatico progetto su poteri paranormali, approvato dal governo a stelle strisce, all'indomani della seconda guerra mondiale. Spunto intrigante, e lo sviluppo della trama a flashback, sparsi qua e là, rende fluida l'ora e mezzo di pellicola. Peccato, però, che il film perda valore per diversi aspetti, tutt'altro che secondari. Innanzitutto, fattore essenziale per un film catalogato sotto il genere “comico”, il livello delle battute. Se è vero che ci sono alcune gag talmente nonsense (su tutte, il metodo Echmayer) che potranno strappare sincere risate, in generale l'odore di aria fritta è forte. La stessa aria fritta che circonda Jeff Bridges, alle prese con un personaggio palesemente ispirato a quello interpretato ne 'Il Grande Lebowsky', purtroppo poco sviluppato e lasciato in penombra, tanto da infangare quasi la memoria del “Drugo”. Vorrebbe probabilmente urlare "Fate l'amore, non la guerra", ma rimane strozzato. Potremmo anche spingerci più in là, ed affermare di quanto sia poco credibile questa figura dentro l'esercito, se ci scordammo dell'intento satirico di 'L'uomo che fissava le capre'. Intento satirico che s'infrange piuttosto clamorosamente nei 10 minuti di stereotipata sparatoria, che fanno tonfare a terra la credibilità del film. L'epilogo delle scorribande del nostro duo si affida ad un facile paradosso, che però infondo funziona benino. Ma Heslov scivola ancora: nel tirare le doverose conclusioni del suo lavoro, che tocca materia un po' delicata, dedica troppo pochi minuti. Tutto da buttare, allora? Altman rimane lontano, ma non si può ignorare il lavoro svolto da un eccellente cast dove, oltre al cartoonesco McGregor e al preciso Spacey, brilla la prestazione di Clooney, che dimostra di sapersi calare molto bene anche nei ruoli scanzonati (chi lo dubitava, dopo 'Fratello dove sei?'?). Le citazioni cinematografiche ('Star Wars') e Zen, sono piacevoli sfumature. Parrebbe quasi che 'L'uomo che fissava le capre' sia stato girato un po' in fretta. Niente di imprescindibile, ma qualcuno si divertirà comunque.

VOTO: 5,5

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