domenica 26 dicembre 2010

LA CALDA NOTTE DELL'ISPETTORE TIBBS

Di Norman Jewison. Con Sidney Poitier e Rod Steiger. USA 1967. Drammatico, 109 min.


Ispettore di polizia di colore, di passaggio in una cittadina del Mississippi, si ritrova suo malgrado, tra le mani, un caso di omicidio dalle fosche tinte. A complicare le indagini, ci si mettono di mezzo uno sceriffo decisamente ruvido, e lo strisciante razzismo che aleggia per le strade di provincia.
Solido poliziesco vecchia maniera, arricchito dalla tematica razziale, sempre attuale negli Stati Uniti, più di quanto la data di produzione potrebbe far presupporre. E' un film che trasuda 'americanicità' da ogni fotogramma, di bollicine di Coca Cola da una bottiglia appoggiata sul bordo della strada, dignitoso escursus che raffigura un Paese non solo fatto dalle luci delle grandi metropoli. Realtà piccola quella di Sparta in Mississippi, ma non per questo priva d'interessi concorrenti: e allora, l'esito delle investigazione può non esser così tanto scontato. Poitier è un figurino che non dimentica mai i puntini sulle 'i', Steiger vero mattatore-trascinatore: insieme formano una coppia da enciclopedia del cinema, che, fra gag ed inseguimenti, fa dimenticare pure quella pagina, relativa ai loro passati, lasciata quasi in bianco. Accompagnamento musicale, curato da Quincy Jones, al top. L'America (rurale) è vicina.

★★★★☆
4/5

mercoledì 22 dicembre 2010

LA ZONA

Di Rodrigo Plà. Con Daniel Giménez Cacho e Maribel Verdú. Spagna-Messico 2007. Drammatico, 97 min.


Città del Messico. Tre adolescenti in miseria s'intrufolano in una area residenziale altolocata off-limits, oasi per pochi privilegiati che nulla vogliono avere a che fare col disagio metropolitano. Nel tentativo di sgraffignare qualche oggetto di valore, scappa il morto. La comunità va nel panico e si scatena una convulsa caccia all'uomo, mossa dagli istinti più primitivi.
L'isolamento può portare ad esiti fatali, se la persona nel quale si chiude si ritrova poi, improvvisamente, a fronteggiare l'agente esogeno. Esattamente come succede nell'opera, coraggiosa accusa a quella parte di mondo che rifiuta il confronto e si tappa biecamente gli occhi al cospetto del disgusto e dell'orrore. Ma l'escamotage non può sempre funzionare, ed ecco che allora le barriere della 'Zona' subiscono il colpo, cominciano a piegarsi, fra le urla di terrore dei suoi protetti, e finiscono per sprofondare, lasciandosi dietro odore di morte. Nobile quindi il messaggio a favore dell'integrazione, peccato per le forzature sostanziose apportate da Plà (il contrasto tra una Città del Messico più simile a Gotham City e la paradisiaca Zona, il finale quasi scarabocchiato). Ma l'impianto funziona bene, complice una costante suspance a fior di pelle.

★★★*☆☆
3,5/5

giovedì 16 dicembre 2010

A OVEST DI PAPERINO

Di Alessandro Benvenuti. Con Athina Cenci, Francesco Nuti, Alessandro Benvenuti. Italia 1982. Comico, 95 min.



Sgangherata combriccola bighellona per le strade di Firenze, alla ricerca di fantomatici piccioni-principi azzurri. Invischiandosi in situazioni paradossali, affrontando personaggi folkloristici. Col solo fine ultimo, di riempire una giornata come altre, prima di sedersi alla tavola di cena.
Umorismo agrodolce, che indugia troppo su sketch privi di senso, se non quello, sottinteso, di provare a ritrarre una generazione che ha perso la bussola (quella di oggi si rispecchia forse in quella degli anni '80?). E allora si finisce spesso col ridere a denti stretti. Nuti scimmiotta Benigni. Brilla la Cenci. Pacchianotto.

★★*☆☆☆
2,5/5

FRANK COSTELLO FACCIA D'ANGELO

Di Jean-Pierre Melville. Con Alain Delon. Francia 1967. Poliziesco, 107 min.



Storia di Frank Costello, professione killer. A seguito di un 'lavoretto', Frank viene messe sotto torchio dalla polizia. Rilasciato fra mille sospetti, dovrà guardarsi le spalle anche dal committente.
Lezione di stile del maestro francese del poliziesco. Regia e montaggio non danno nemmeno l'impressione di star visionando un film degli anni '60, sgretolando i più di 40 anni che ci separano dalla data di produzione. Ha i suoi momenti al ralenti che possono far tirare uno sbadiglio, ma sono momenti di calma elettrica, che si integrano a perfezione con l'austero 'samurai' Costello, impersonificato da Aloin Delon, che mette il pulito volto (e la bravura) a disposizione di un sicario galantuomo che muove, nell'aria delle strade di Parigi, una malinconia umana da "so già come finirà". E' anche espressione del fatto che la lotta tra crimine e forze dell'ordine si gioca sempre su un terreno sporco, rimanendo comunque sobrio, senza lasciar spazio a rocambolesche scene cruenti o inutili spargimenti di sangue. Esempio di come, per un dignitoso accompagnamento musicale per un film, possano bastare due motivi per far vibrare il cuore.


★★★★☆
4/5