lunedì 21 gennaio 2013

AMERICAN GANGSTER

(American Gangster) Di Ridley Scott. Con Denzel Washington, Russell Crowe, Josh Brolin. USA 2007. Drammatico, 157 min.

Alla fine degli anni '70, il padrino nero di Harlem, Bumpy Johnson, muore, e a succedergli è nientemeno che il suo autista, Frank Lucas. Inizialmente bistrattato dai "colleghi", Lucas azzecca la mossa di procurarsi eroina da spacciare in Vietnam, in piena stagione di conflitto. Lucas, la cui vita è apparantemente pulita e rigorosa, diviene uno dei più potenti boss della droga a NY. Sul suo traffico si getta un perspicace detective dalla vita familiare burrascosa, Richie Roberts. Nemmeno lui sospetta che al vertice vi è proprio Lucas.
Un buon mafia-movie, in salsa black, per l'affermato Mr.Scott. Se sul lato tecnico, poco si può discutere l'abilità del veterano regista, qualche nodo viene al pettine per quanto riguarda la scorrevolezza della traccia, che rischia di impantanarsi un po' nel mezzo (durata eccessiva?). Lacune che vengono tappate dai buon Denzel e Russell, che danno vita ad una partita a scacchi  Yin VS Yang. E' forse questo il lato più fascinoso. Lucas e Roberts quasi si complementano, l'uno ha le qualità e i difetti dell'altro, e si confrontano a piccoli e ponderati passi, al bordo della nevrosi. Alla fine si rendono conto che al di là di una apparente, incolmabile distanza, sono più vicini tra loro che ai propri "fidati". Uso della violenza misurato, ma spietato.

★★★*☆☆
3,5/5



giovedì 17 gennaio 2013

LA TERRA SILENZIOSA

(The Quiet Earth) Di Geoff Murphy. Nuova Zelanda 1985. Fantascienza, 95 min.

Una mattina come tante, lo scienziato Zac Hobson si sveglia e si prepara per andare a lavoro. Ma qualcosa, là fuori, non torna. Le strade sono deserte. I ristoranti, i negozi, le fabbriche, vuoti. Zac Hobson si rende presto conto di essere l'ultimo essere umano rimasto sulla Terra, a causa di uno sciagurato esperimento scientifico della propria compagnia. Ma perché lui è ancora qua? Ed è veramente l'unico a respirare ancora l'aria del pianeta?
Bizzarro film di fantascienza dagli effetti, montaggio e fotografia tipicamente anni 80, e tipicamente low-cost. Il regista punta tutto su un egregio protagonista (che se la cava con disinvoltura, reggendo da solo gran parte dell'interpretazione della pellicola) e sul mistero che aleggia nella trama, la sensazione di un baratro a due passi. Ciò che però gli preme di più, è analizzare la natura umana allo stato brado, scandagliare la psiche di 3 uomini primitivi lanciati al bordo dell'Apocalisse. Trionfa la forza bruta o l'intelletto? La natura o la scienza? Anche questo è da leggere soggettivamente, nell'interrogativo finale. La solitudine di Zac è quella, comune, di una società vittima del progresso che essa stessa ha instaurato. Senza bisogno di catastrofi epocali.

★★★★☆
4/5