venerdì 7 ottobre 2011

THE TREE OF LIFE

(The tree of life) Di Terrence Malick. Con Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain. USA 2011. Drammatico, 138 min.



Jack, architetto affermato ma disgustato dai valori della società contemporanea, non riesce a fare a meno di pensare tutti i giorni alla morte del fratello, avvenuta svariati anni addietro. Un fantasma che proietta la sua mente lontano, all'età fanciullesca, quando doveva sottostare all'educazione autoritaria imposta dal severo padre. Un fantasma che proietta la sua mente lontanissimo, per interrogarsi sul reale significato dell'esistenza.
Malick ha rinunciato ad elaborare una trama articolata, ed ha puntato piuttosto ad un qualcosa di essenziale, comunque tortuoso, nel proclamare il "suo" senso della vita. Il risultato disorienta e affascina allo stesso tempo, sebbene l'estrema soggettività dei temi trattati (forse con piglio autobiografico?), in una prospettiva così poco lineare, rendano ardua la visione dell'opera. Nemmeno le riprese e gli effetti visivi, quest'ultimi a volte un po' troppo pomposi, si perdono nella banalità. A ben dire, "Tree of Life" è un film con alte contaminazioni sperimentali, dove ciascun spettatore può attibuire un significato diverso a ciascun elemento che compone il film. Ciò che è limpido è invece il pessimismo di Malick nei riguardi del futuro prossimo dell'umanità, e il suo intento di rivolgere una preghiera verso il cielo (e verso noi), tuttavia mediante l'impiego parziale di frasi fatte, o massime da oratorio. Interessante inoltre il confronto tra il limitato universo familiare, dove si modellano i caratteri degli individui, e l'infinità dell'universo spaziale/temporale. L'Apocalisse finale lascia esterrefatti, la sensazione di aver presenziato alla rivelazione di un oscuro mistero. Inutile perdersi in troppe inutili parole: va visto, con coraggio. Quello stesso coraggio che è valso a Malick la Palma d'Oro a Cannes. Gli attori: Pitt lodevole per impegnarsi egregiamente in un film d'autore, però Penn, in un solo pugno di scene, ne oscura i meriti.
Forse, fra 30 anni, sarà considerato un capolavoro.

★★★★☆
4/5

Nessun commento: