giovedì 14 aprile 2011

IL LUNGO ADDIO

(The Long Goodbye) Di Robert Altman. Con Sterling Hayden, Elliott Gould. USA 1973. Drammatico, 112 min.



In una notte insonne, il detective Marlowe riceve la visita di un caro amico, Terry Lenox, che gli chiede un passaggio al di là del confine USA, in Messico. Il giorno seguente, due federali fanno irruzione in casa di Marlowe e arrestano il detective. L'amico ha ucciso la propria moglie, e lui viene accusato di complicità nell'omicidio. E' infine scarcerato, poiché Terry, suicida, si è assunto la piena responsabilità dell'accaduto. Ma a Marlowe la storia non va giù, e la verità viene sempre a galla.
Il detective Marlowe, al centro di numerosi romanzi dello scrittore Raymond Chandler, ha vissuto svariate trasposizioni cinematografiche, tra cui "Il Grande Sonno" con Bogart. Lento e tortuoso (ma sempre coinvolgente) il levigarsi del mistero, Altman mostra classe nel tappare certi pericolosi vuoti ricorrendo a quella vena ironica che mai gli è mancata durante la carriera. A renderla manifesta ci pensa lo scanzonato Gould, dalla simpatia ipnotica e con la battuta azzeccata sempre a portata di mano. Ma sarebbe riduttivo affermare che siamo di fronte ad un'opera nera celebrata unicamente da toni leggeri. Altman va ben più a fondo, facendosi beffe degli stereotipi hollywoodiani, e riflettendo, o meglio facendo riflettere, sui risvolti di un'amicizia incondizionata e sulla vita nella penombra dei virtuosi in un mondo viscido, opportunista. Virtuosi come lo scrittore Roger Wade, che fa non a caso una fine funesta. Virtuosi come Philip Marlowe, di certo non sempre infallibile, ma i cui alti valori lo guidano fino ad una verità beffarda alla quale però reagisce, colto quasi da un'improvvisa crisi d'identità. E dando spettacolo.

★★★★*☆
4,5/5

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