giovedì 28 aprile 2011

IL TEMPO CHE CI RIMANE

(The time that remains) Di Elia Suleiman. Con Elia Suleiman. Gran Bretagna, Italia, Belgio, Francia 2009. Drammatico, Grottesco, 105 min.




Le travagliate vicende della famiglia arabo-palestinese di Elia vanno a braccetto con la storia del proprio popolo: dalla nascita dello Stato d'Israele, passando dalla resistenza silenziosa, fino ai giorni nostri. Elia traccia così una linea narrativa, che congiunge le gesta dell'eroico padre alla propria, quasi disillusa, contemplazione del problema mediorientale.
"Il tempo che ci rimane" illustra una delle pagine più scure di politica internazionale con taglio brioso, mettendo in scena situazioni sibilline, al limite del paradosso e del grottesco. Non è certamente semplice far sorridere trattando una tematica tanto delicata, soprattutto per un regista che a riguardo si porta dietro ferite ancora aperte. Di questo, va dato merito a Suleiman. Ma il meccanismo è ben oliato nella prima parte di film, forse aiutato anche da un tocco di pathos in più, mentre s'inceppa nella seconda, dove i lunghi silenzi risultano infine tediosi. Suleiman si è dimostrato un buon poeta, ma ha portato sul grande schermo un'opera chissà fin troppo personale. Celebrato da più voci critiche, dà l'impressione che basti tirar fuori un discreto film riguardo la questione palestinese per far gridare "Capolavoro!".

★★★☆☆
3/5

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