giovedì 10 marzo 2011

IL GRINTA

Di Ethan Coen, Joel Coen. Con Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin. USA 2010. Western, 110 min.



A seguito della vile uccisione del padre, la quattordicenne Mattie Ross medita vendetta nei confronti dell'assassino Tom Chaney. Ingaggia pertanto il non più giovane sceriffo Cogburn, detto "Il Grinta", col vizio sì dell'alzare un po' troppo il gomito, ma dalla risaputa fama d'intrepido pistolero. Sulle tracce di Chaney c'è anche il fiero Texas Ranger LaBoeuf. I tre si addentrano in una vicina riserva indiana alla ricerca del fuggiasco, che nel frattempo si è unito ad altri temerari ceffi.
Remake (con qualche differenza sulla traccia) dell'omonimo film del 1969, con protagonista John Wayne, la versione odierna de "Il Grinta" porta i fratelli Coen a confrontarsi con un genere di film dalla linea più classica, lontana da quei tragicomici rompicapi esistenziali e da quelle vicende paradossali che hanno costellato la loro carriera. E che non siamo di fronte al solito film coeniano, pare ce lo dica già lo stile della fotografia, così sabbiosa, fin dalle prime battute. Buon spirito d'adattamente, certo, e tanto mestiere (i richiami a Cormac McCharty, l'ambientazione spettrale della riserva che mozza il fiato), che però non portano al di la' di quei consueti canoni targati film western, dove c'è sempre il cowboy capace di farne secchi quattro da solo, e dove c'è sempre un colpo di fucile esploso al momento giusto, che salva il protagonista da morte certa. A tratti si ha l'impressione che i Coen accendano la loro celebre macchina del destino, o, per chi preferisce, del puro caso avverso, per incendiare la situazione; chissà con troppa cautela, forse consapevoli del fatto di essere in un territorio straniero. Jeff Bridges è semplicemente elettrico, e riesce senza sforzo a prendere le redini delle sorti del film, catturando l'attenzione dello spettatore con un personaggio d'indubbio fascino (forse si sarebbe meritato più l'Oscar quest'anno, che il passato?). Ma anche Matt Damon si dimostra di valore, finendo per piacere più nelle vesti di cowboy, che in quelle indossate negli altri episodi della sua filmografia. I Coen sanno sempre più elevare la violenza ad arte soprannaturale, senza però toccare, stavolta, quelle vette di tensione di "Non è un paese per vecchi". Prodotto globalmente godibile, ma dai primi della classe ci si aspetta sempre qualcosa di più.

★★★*☆☆
3,5/5

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