mercoledì 13 aprile 2011

LADY VENDETTA

(Sympathy for Lady Vengeance) Di Chan-wook Park. Con Lee Yeong-ae. Corea del Sud 2005. Drammatico, 110 min.



Dopo tredici lunghi anni di prigionia, una donna colpevole di aver ucciso un bambino viene scarcerata. Apparentemente riprende un'esistenza normale: si trova un modesto lavoro, ricontatta la figlioletta in affido ad una famiglia straniera. Ma tutti coloro che hanno conosciuto Lee Geum-ja all'interno del penitenziario, non riescono a riconoscere in lei quella gentile fanciulla sempre pronta ad aiutare le altre detenute. Effettivamente, Lee Geum-ja sta architettando un liberatorio piano di vendetta.
Il sudcoreano Chan-wook Park si è reso celebre nel mondo del cinema grazie ad una trilogia orientale sulla vendetta, comprendente "Mr.Vendetta", "Oldboy" (generalmente apprezzato come il migliore) e appunto "Lady Vendetta". Forse consapevole di aver toccato, con "Oldboy", vette di violenza e di crudità poco sostenibili per uno stomaco standard, qua Chan-wook Park si lascia andare più in un'introspezione dell'animo femminile e materno. Senza però disdegnare totalmente i momenti cruenti. Privo di particolari colpi di scena il plot, il mestiere risalta più nei filosofici dialoghi, nelle inquadrature che giocano coi fiocchi di neve, nella sanguinaria sacralità con la quale viene preparato il giudizio finale per il peccatore. La narrazione a flashback che si protrae per buona parte del film può disorientare, essere quasi d'impaccio con il procedere degli eventi, ma contribuisce paradossalmente ad accrescere quell'alone di mistero che avvolge la protagonista. L'accompagnamento musicale, classico, attribuisce solennità.

★★★*☆☆
3,5/5

2 commenti:

Unknown ha detto...

Questo capitolo forse ha meno colpi di scena del precedente capolavoro Old Boy, ma raggiunge vette di violenza emotiva e angoscia inarrivabili. Io almeno 4 su 5 glielo avrei dato, considerato che il 5 è per i capolavori assoluti del cinema. Ciao michè!

Tronco ha detto...

Tre e mezzo non è un brutto voto. A Oldboy darei quattro stelle, credo, e questo capitolo vale qualcosina di meno.