domenica 13 novembre 2011

CURE

(Kyua) Di Kiyoshi Kurosawa. Con Kôji Yakusho. Giappone 1997. Thriller, 115 min.



Tokyo. Numerosi casi di omicidio si verificano in serie, tutti accomunati dallo stesso particolare: alla vittima viene incisa una croce nel petto. I colpevoli sono generalmente persone placide che improvvisamente, senza alcun motivo preciso, assalgono con violenza i propri cari. E' il detective Takabe a ritrovarsi a svolgere indagini su questo bizzarro caso. Gli indizi lo portano sino ad un giovane di nome Mamiya, apparentemente affetto da una patologia che ne limita fortemente la memoria: coloro che si sono macchiati di sangue lo hanno casualmente incontrato prima del delitto. Ma qual è il reale nesso tra questi tragici eventi e Mamiya?
Horror, thriller, poliziesco, psicologico? "Cure" è inqualificabile tanto quanto il protagonista Mamiya. Di sicuro c'è che si tratta di un film il quale, senza dover ricorrere a zombie o a clamorosi effetti speciali, turba come un lavoro di Lynch. E non tanto per la crudezza con cui i malcapitati vengono trucidati, ma per la spirale discendente nel quale sprofonda il detective Takabe e la relazione con la moglie ammalata. Facendo perno sull'ipnosi e sul mesmerismo, Kurosawa ha trovato un campo al confine tra il razionale e il surreale che: 1)è dotato di arcano fascino; 2)ben si presta alle sue congetture rosso sangue; 3)offre la possibilità di rompere la linearità della narrazione. E in effetti, la trama, negli ultimi 20 minuti, si fa decisamente più fumosa. Ma non che sia un difetto, anzi. Lo stile ricorda più quello del film d'autore, che quello degli altri film della stessa categoria, dalla regia certo più frenetica. Un giovane vagabondo smemorato si è fatto specchio per riflettere le più vomitevoli frustrazioni racchiuse nella psiche del genere umano.

P.S.: data la difficile reperibilità, a scopi unicamente culturali indico il link dove è possibile scaricare "Cure" in versione, fra l'altro, sottotitolata:
http://www.megaupload.com/?d=BFX41HIW

★★★★☆
4/5

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