giovedì 3 novembre 2011

THIS MUST BE THE PLACE

(This must be the place) Di Paolo Sorrentino. Con Sean Penn, Frances McDormand. Italia, Francia, Irlanda 2011. Drammatico, 121 min.



La 50enne rockstar Cheyenne ha messo fine alle proprie fatiche artistiche da ormai 20 anni, nonostante ami ancora curare il proprio "glam look" come ai vecchi tempi. Conduce una vita senza emozioni di rilievo, in stato di depressione latente, assieme alla moglie, in una lussuosa casa di Dublino. La morte del padre, con cui non si relaziona da decenni, lo porta fino negli Stati Uniti. Qua scopre che il padre era ossessionato dalla ricerca di un vecchio ufficiale nazista che lo aveva umiliato ai tempi dell'Olocausto. Cheyenne decide di portare a termine tale compito, intraprendendo un lungo viaggio attraverso gli States.
Sorrentino cerca di sfondare le barriere nazionali, alla ricerca di quello stesso consenso di critica, puntando su un film che vanta l'interpretazione di un attore di fama mondiale, un personaggio principale assai peculiare, e il sempre accattivante sviluppo in on-the-road. Il tema principale potrebbe essere quello del legame familiare, ma a ben vedere è forse lo smarrimento dell'ego in relazione a tale genere di affetto. Tutti i personaggi principali di "This must be the place" brancolano in una triste tenebra, senza saperne bene il motivo, sebbene un caldo raggio di luce irradi lì, a due passi da loro. La formazione di Cheyenne (che deve il suo look a Robert Smith), adulto intrappolato nel suo mito, non illustra però nulla di nuovo, un po' come alcune frasi ad effetto che vengono pronunciate, connotate di poco carisma e difficilmente memorabili. Sorrentino s'ispira evidentemente a Aronofsky ("The Wrestler"). Non resta che godersi le gaffe, o gag, di un personaggio strampalato, buffo, a tratti commovente, che certo egli sì rimarrà memorabile nella filmografia di Penn. Cameo di David Byrne (che ha composto la canzone che ispira il titolo).

★★★☆☆
3/5

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